Assemblea Annuale Ordinaria degli Accademici ordinari alla Biblioteca Jacobilli Lunedì 13 giugno 2022 alle ore 17,30
Ordine del giorno 1) Omaggio di Memoria agli Accademici defunti (2020-2022): Sergio ANDREOLI, Francesco GUARINO, Vinicio MAZZOLI (accademico fondatore), Germano MANCINI, Arnaldo PICUTI 2) Saluto all’accademico Fortunato FREZZA, neocardinale 3) Saluto ai nuovi Accademici (30 giugno 2021) Maurizio COCCIA, Roberto NESCI, Roberto SEGATORI 4)Nuovi Accademici: proposta 5)Consuntivo scientifico e culturale biennio 2020-2022 6) Resoconto economico e finanziario biennio 2020-2022 7) Attività editoriali biennio 2020-2022 8)Magistero Accademico: proposta per il rinnovo 9) Varie ed eventuali
Per la Giornata Internazionale della Donna il Magistero Accademico il Presidente Onorario e gli Accademici tutti
salutano le
Accademiche Ordinarie
Lucia Bertoglio, Segretaria dell’Accademia Rita Fanelli Marini, Consigliera Matelda Albanesi, Luciana Cardarelli Grifi, Emanuela Cecconelli, Maria Giovanna Galligari Lupidi, Rossana Landi, Elena Laureti, Patrizia Liviabella Furiani, Annamaria Menichelli, Maria Romana Picuti, Veruska Picchiarelli, Anna Maria Rodante, Paola Tedeschi
e le Accademiche Corrispondenti
Carla Barberi Glingler, Lia Barelli, Liliana Barroero, Alessandra Bartolomei Romagnoli, Catia Bastioli, Giordana Benazzi, Anna Benvenuti, Maria Biviglia, Laura Bonomi Ponzi, Silvia Bosi, Luciana Brunelli, Marzia Caria, Giovanna Casagrande, Letizia Catarinelli, Cecilia Cristofori, Laura D’Erme, Marika Di Cesare, Anna Rita Falzacappa, Anna Eugenia Feruglio, Michela Foianesi, Marta Gaburri, Vittoria Garibaldi, Marcella Gianformaggio Antonelli, Laura Lametti, Maria Rita Lorenzetti, Marta Maffei, Laura Manca, Dorica Manconi, Nicoletta Natalucci Sasso Massi Benedetti, Giuseppina Prosperi Valenti Bacchi, Simonetta Prosperi Valenti Rodinò, Benedetta Ricci, Federica Romani, Lucetta Scaraffia, Roberta Taddei, Anna Torti Piasentin, Maria Anna Vaccari.
con sensi di grande Amicizia e di alta Considerazione
HAC DIE XXV FEBRUARII ANNO MMXXII ACADEMIAE FULGINIAE SODALES ROGANT LITTERARUM SCIENTIARUM ARTIUM CULTORES QUI LIBENTISSIMO RECIPIANT ANIMO QUINTUM ANNUM ET SEPTUAGESIMUM COMPLENTEM IOSEPHUM BETORI CARDINALEM A TITULO SANCTI MARCELLI ARCHIEPISCOPUM FLORENTINUM CONCIVEM SODALEM FULGINEUM MAGISTRUM IN RE BIBLICA PASTOREM QUAM MAXIME INSOMNEM PROUT AMICITIA BENEVOLENTIA ADMIRATIO SIGNIFICANDUM IUBENT
L’Accademia Fulginia di Lettere Scienze e Arti, istituita nel 1759 e ricostituita nel 1961, raccoglie i lasciti dei molti Sodalizi culturali che si sono succeduti nel tempo ed in particolare delle Accademie dei Rinvigoriti (1707), di Arcadia, degli Agitati, della Repubblica Letteraria degli Umbri, degli Ergogeofili e dei Forti. Molti furono gli eruditi, i letterati e gli scienziati che ne fecero parte: uomini eminenti di appartenenza nobiliare e civile, laici per lo più ma anche ecclesiastici; e talune donne d’ingegno esemplare le quali superarono con rara valentìa le tante barriere frapposte dal comune sentire dei tempi.
Giuseppe Betori è stato acclamato Accademico Ordinario il 30 ottobre 1984. Giovane presbitero, allora donava saperi, ammaestramenti e amicizia nella sua Diocesi di Foligno.
Nell’arco di tempo compreso tra il 1707 e il 1984, i prelati aggregati al nostro Sodalizio, uomini di Chiesa poi elevati al cardinalato o già porporati, furono i seguenti: Antonio Bacci, Alessandro Barnabò folignate, Stefano Borgia, Cesare Brancadoro, Romualdo Braschi Onesti Cardinale Protettore di Foligno, Giovanni Ottavio Bufalini, Giovanni Battista Bussi de Pretis, Saverio Canale, Ercole Consalvi, Gennaro Antonio De Simone, Luigi Ercolani folignate e Cardinale Protettore del conservatorio di Sant’Orsola in Foligno, Giovanni Francesco Falzacappa, Giulio Gabrielli, Giuseppe Garampi, Luigi Gazzoli, Giacinto Sigismondo Gerdil, Valentino Mastrozzi, Carlo Opizzoni, Viviano Orfini folignate, Bartolomeo Pacca Cardinale Protettore di Foligno, Domenico Passionei, Vincenzo Ranuzzi, Giovanni Battista Rezzonico.
Nel 2011, Walter Brandmüller diventava Accademico d’Onore. Il 18 febbraio del 2012, Giuseppe Betori sarebbe asceso al titolo di San Marcello.
Parecchio autonome l’una dall’altra, raccontate rapsodicamente, come “dittavano” al momento ricordi spesso riaccesi da qualche lettura, queste storiette sono figlie, come perlopiù accade, di memoria personale e immaginazione: sorelle germane. Così, pagina dopo pagina, vissuto e letterarie suggestioni, vita e letteratura se ne sono contesa la più diretta ascendenza e… assai difficile stabilire il vincitore.
Di chi è la terra? Incontri a Colfiorito di Foligno (2017)
di Roberto Tavazzi
Con la curatela di Fabio Bettoni (presidente dell’Accademia Fulginia) e i contributi dello stesso Bettoni, di Maurizio Coccia (anch’egli fulgineo) e di Mariella Mariani (segretaria della Comunanza Agraria di Colfiorito), è recentemente uscito per i tipi del Formichiere di Marcello Cingolani il volume che raccoglie gli Atti di due incontri sugli assetti fondiarî collettivi. Organizzati l’8 e il 9 settembre 2017 proprio dalla Comunanza Agraria di Colfiorito di Foligno, essi documentano l’attualità di un tema particolarmente sentito nella montagna folignate, ma non solo.
Vale qui ricordare come l’uso, l’organizzazione, la proprietà delle terre collettive, diffusi in tutto il mondo e radicati molto spesso in una tradizione millenaria, si raccolgano oggi nell’espressione “Assetti fondiarî collettivi”, secondo una concezione giuridica che oltre alle proprietà privata e pubblica tutela quella, appunto, “collettiva”: diritti che da tempo immemorabile una comunità detiene su certi terreni, siano essi pubblici o privati, «un altro modo di possedere», citando una ben nota formulazione di Carlo Cattaneo. Ma il saggio sulle «Reliquie della proprietà collettiva sugli Altipiani Plestini» che Bettoni introduce nel volume «a mo’ di prologo» (pp. 9-41) ispira ora il lettore a considerare i dominî collettivi a Colfiorito – e l’analisi si presta alla trattazione anche di territori più lontani – non più e non solo come fatto giuridico e culturale, piuttosto nella loro dimensione geo-storico-sociale: una manifestazione vivente del comunismo primitivo; la conferma che la terra un tempo, prima dell’individualismo proprietario, apparteneva alla collettività.
Da: Giovanni Mengozzi, De’ plestini umbri, del loro lago e della battaglia appresso di questo seguita tra i romani e i cartaginesi,In Fuligno, per F. Campitelli, 1781. Ed. anast. a cura di Mario Sensi: Colfiorito di Foligno 2000.
Di séguito al prologo, il volume presenta gli Atti dell’incontro di venerdì 8 settembre 2017: una Tavola Rotonda incentrata sull’Andamento delle Associazioni Agrarie del territorio del Comune di Foligno conseguente alla Deliberazione della Giunta Regionale umbra (DGR) n. 1578 del 2015 sulle Associazioni Agrarie e i cui animati contenuti sono raccolti da Coccia sotto il titolo «Una deliberazione contestata, una discussione appassionata»(pp. 43-62). Quindi, a cura di Coccia e Mariani, il convegno di sabato 9 settembre, dedicato a illustrare «Il ruolo delle Comunanze Agrarie del territorio del Comune di Foligno dopo l’evento sismico del settembre 1997», con il coordinamento di Sandro Ciani (già responsabile agli usi civici della Regione Umbria), la moderazione di Paolo Grossi (allora presidente della Corte Costituzionale; autore di opere fondamentali sulla questione) e gli interventi di: Fabio Bettoni, «Colfiorito nel territorio montano di Foligno» (pp. 92-101); Paola Tedeschi (archivista, accademica fulginea), «Gli Archivi delle Comunanze Agrarie umbre: l’esempio di Colfiorito» (pp. 101-109); Adriano Ciani (docente di Estimo e Contabilità all’Università di Perugia), «Valore economico totale dei beni e dei servizi ecosistemici degli assetti territoriali e fondiarî collettivi. Una prima analisi teorica» (pp. 110-117); Fabrizio Marinelli (docente di Diritto privato all’Università dell’Aquila), «Strutture proprietarie e identità locali» (pp. 118-125); Pietro Nervi (Presidente del “Centro studi e documentazione degli assetti fondiarî collettivi”, Università degli Studi di Trento), «Assetti fondiarî collettivi: i veri costruttori di ambiente vivo e vitale e di comunità locali vitali e sostenibili» (pp. 126-137).
Da sin.: Fabrizio Marinelli, Adriano Ciani, Paolo Grossi, Pietro Nervi, Fabio Bettoni (in piedi), Paola Tedeschi.
Chiudono e arricchiscono il libro una ricca bibliografia ragionata (a cura di Bettoni e Coccia) e un indice analitico dei nomi di luogo e di persona, rendendo utile la lettura sia al “comunista” più appassionato che allo studioso disposto ad approfondire.
Rendiamo omaggio a tutte le Accademiche della Fulginia, nel ricordo di
LAURA M. CATERINA BASSI (1711-1778)
donna votata alle Scienze, professoressa all’Università di Bologna, aggregata al nostro Sodalizio nel 1761.
Diploma di aggregazione di Laura Bassi all’Accademia Fulginia (1761). CLICCA SULL’IMMAGINE per visualizzare l’originale custodito dalla Biblioteca dell’Archiginnasio di Bologna nel Fondo documentario Laura Bassi.
Accademico Ordinario della Fulginia dal 2006, nato in Roma nel 1941, folignate d’adozione, nella nostra città, ove ha seguìto l’intero ciclo dei suoi studi, ha trascorso un tratto significativo della propria esistenza in vita. Da molti anni, ormai, risiedeva in Bastia Umbra. Biblioteconomo, paleografo, codicologo e archivista ha sviluppato la propria attività professionale nei ranghi del ministero della Cultura e dei Beni Culturali ultimando la propria carriera quale funzionario responsabile della Sezione di Assisi dell’Archivio di Stato di Perugia. Intellettuale assai versatile, Guarino lascia anche una produzione letteraria e poetica. La raccolta in dialetto folignate L’urellittu de lu pane (1987) è una testimonianza esemplare di questa sua attitudine.
Studioso dotato di raffinate qualità scientifiche, ha collaborato a diverse pubblicazioni collettanee, citeremo tra le altre il saggio su L’Archivio delle Sei chiavi del Comune di Foligno e l’attività giurisdizionale di una magistratura “privilegiata”: i Soprastanti alla Fiera, che figura negli Atti del convegno “Pro tribunali sedentes” , in “Archivi per la Storia”, 1991; nonché al “Bollettino della Deputazione di Storia Patria per l’Umbria”, agli “Atti dell’Accademia Properziana del Subasio-Assisi”, alla rivista “Subasio” della quale è stato vice-direttore editoriale, al “Grande Dizionario di Bevagna”, e ad altre testate periodiche tra le quali il nostro “Bollettino Storico della Città di Foligno”. Qui iniziò la collaborazione nel 1985, con il contributo su di Un inedito manoscritto: la Descrittione della città di Foligno; peraltro, tra gli scritti concernenti il nostro territorio, ci piace segnalare: Acque fluviali e bonifica nella pianura di Foligno durante il 18° secolo, 1985; L’attività di Francesco Sforzini, del 1990; e, nel medesimo anno, l’Inventario degli archivi del Consorzio Idraulico del fiume Topino di Foligno.
Del 2015 è il prezioso volumetto nel quale prende in esame la Simbologia della bonifica idraulica in un dipinto di Niccolò di Liberatore, con riferimento al particolare paesaggistico che ammiriamo nel dipinto alunnate con l’Incoronazione della Vergine presente nella chiesa di San Niccolò in Foligno. Lo studio, in questo caso, fu pubblicato all’insegna di Cicero Pro Domo Sua-Bastia Umbra, una sigla dietro la quale nascose per un certo periodo l’infaticabile sua attività di promotore culturale. Per approfondire questo particolare argomento vedi la pagina: Francesco Guarino e l’Incoronazione della Vergine di Nicolò Alunno.
Da tempo, ormai, s’era conclusa un’altra impresa, scientifica ed editoriale, quella legata ad “Archivi in Valle Umbra” (1999-2007), una rivista di studi storici e archivistici di assoluto prestigio che funse da testata dell’Associazione “Venturo Tempori”. Ad essa dedicò un impegno di assoluto rigore scientifico, e per essa, tra i moltissimi saggi, compilò (a. I, n. 2) l’approfondito ed ampio lavoro monografico titolato Nel secondo centenario della nascita di Antonio Rutili Gentili (1799-1999). Anche Rutili Gentili era stato un folignate adottivo come Guarino; e come, benché nata in Bastia Umbra ma di madre originaria di Foligno, lo era stata Colomba Antonietti, cui il nostro Accademico ha dedicato, per la rivista “Subasio” (2011), il contributo Iconografia di Colomba Antonietti (1826-1849): un’erudita, puntuale rassegna delle immagini che hanno immortalato questa tuttora celebrata eroina del Risorgimento nazionale.
A nome di tutti i Fulginei, il Magistero Accademico esprime i sentimenti di cordoglio più solidali alla signora Leonella Lombardoni, sposa di Francesco, alla figlia Silvia, al fratello Marco e alla sorella Chiara.
Con le più vive felicitazioni a Maurizio Cancelli, accademico Fulgineo.
Maurizio Cancelli per il Corriere della Sera, copertina de la Lettura, supplemento domenicale del Corriere della Sera, 23 agosto 2020.
La copertina del supplemento del Corriere della Sera del 23 agosto 2020
L’umanesimo della natura, di Gianluigi Colin.
L’impianto del disegno richiama l’astratta perfezione di un’architettura rinascimentale. Al centro, sopra un tavolo in marmo (lo stesso rappresentato nell’Annunciazione di Leonardo) tre figure geometriche ricche di luci e colori rivelano un simbolico seme: il seme della vita. Maurizio Cancelli (Cancelli di Foligno, Perugia, 1951) è una figura singolare e autonoma nel panorama artistico italiano: pittore e scultore, ma anche operatore culturale (ha trasformato il suo villaggio in un centro d’arte contemporanea e insieme «manifesto» in difesa della Natura), opera nella convinzione di un rapporto autentico tra arte e vita. I suoi lavori, attingendo dalla grande storia dell’arte e in dialogo con la semplicità agreste del suo borgo abbandonato, affrontano i temi dello spazio come rappresentazione simbolica: architetture silenziose, allegorie dell’assenza e rivelazione di nascoste energie, di una comunità che nell’arte e nella natura trova la ragione d’essere. Maurizio Cancelli dipinge scorci di una Città ideale, spirituale, appello per un nuovo umanesimo. È come se Cancelli ci invitasse a seguire le parole di Victor Hugo: «Solleva la natura, Dio è sotto».
Fondatore dell’Accademia Fulginia, l’avvocato festeggia il 96° compleanno. Per l’occasione ha donato all’Accademia un prezioso manufatto degli anni Venti del Novecento.
Sulla “Gazzetta di Foligno” (a. 135, n. 26 del 12 luglio 2020, pag. 3) l’omaggio del Magistero accademico.
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