23 agosto 2021 – 262° Annuale della fondazione

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Quest’anno, l’incontro accademico ormai tradizionale del 23 agosto sarà caratterizzato dalla presentazione del numero 43-44 del Bollettino Storico della Città di Foligno per gli anni 2020-2021.

Scarica l’invito in pdf

Si tratta di una raccolta di studi in onore di Fabio Bettoni, presidente dell’Accademia Fulginia, in occasione del 75° compleanno.

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Le copertine della duplice edizione: seriale e monografica

23 agosto 2021, ore 21.00
La presentazione del volume

Invito 23 agosto 2021 - Bettoni 75 - fronte
Invito 23 agosto 2021

Assetti Fondiari Collettivi Umbri

Assetti fondiari comuni - Colfiorito - Testata

Di chi è la terra?
Incontri a Colfiorito di Foligno (2017)

di Roberto Tavazzi

Il frontespiszio del volume

Con la curatela di Fabio Bettoni (presidente dell’Accademia Fulginia) e i contributi dello stesso Bettoni, di Maurizio Coccia (anch’egli fulgineo) e di Mariella Mariani (segretaria della Comunanza Agraria di Colfiorito), è recentemente uscito per i tipi del Formichiere di Marcello Cingolani il volume che raccoglie gli Atti di due incontri sugli assetti fondiarî collettivi. Organizzati l’8 e il 9 settembre 2017 proprio dalla Comunanza Agraria di Colfiorito di Foligno, essi documentano l’attualità di un tema particolarmente sentito nella montagna folignate, ma non solo.

Vale qui ricordare come l’uso, l’organizzazione, la proprietà delle terre collettive, diffusi in tutto il mondo e radicati molto spesso in una tradizione millenaria, si raccolgano oggi nell’espressione “Assetti fondiarî collettivi”, secondo una concezione giuridica che oltre alle proprietà privata e pubblica tutela quella, appunto, “collettiva”: diritti che da tempo immemorabile una comunità detiene su certi terreni, siano essi pubblici o privati, «un altro modo di possedere», citando una ben nota formulazione di Carlo Cattaneo. Ma il saggio sulle «Reliquie della proprietà collettiva sugli Altipiani Plestini» che Bettoni introduce nel volume «a mo’ di prologo» (pp. 9-41) ispira ora il lettore a considerare i dominî collettivi a Colfiorito – e l’analisi si presta alla trattazione anche di territori più lontani – non più e non solo come fatto giuridico e culturale, piuttosto nella loro dimensione geo-storico-sociale: una manifestazione vivente del comunismo primitivo; la conferma che la terra un tempo, prima dell’individualismo proprietario, apparteneva alla collettività.

Da: Giovanni Mengozzi, De’ plestini umbri, del loro lago e della battaglia appresso di questo seguita tra i romani e i cartaginesi, In Fuligno, per F. Campitelli, 1781. Ed. anast. a cura di Mario Sensi: Colfiorito di Foligno 2000.

Di séguito al prologo, il volume presenta gli Atti dell’incontro di venerdì 8 settembre 2017: una Tavola Rotonda incentrata sull’Andamento delle Associazioni Agrarie del territorio del Comune di Foligno conseguente alla Deliberazione della Giunta Regionale umbra (DGR) n. 1578 del 2015 sulle Associazioni Agrarie e i cui animati contenuti sono raccolti da Coccia sotto il titolo «Una deliberazione contestata, una discussione appassionata»(pp. 43-62). Quindi, a cura di Coccia e Mariani, il convegno di sabato 9 settembre, dedicato a illustrare «Il ruolo delle Comunanze Agrarie del territorio del Comune di Foligno dopo l’evento sismico del settembre 1997», con il coordinamento di Sandro Ciani (già responsabile agli usi civici della Regione Umbria), la moderazione di Paolo Grossi (allora presidente della Corte Costituzionale; autore di opere fondamentali sulla questione) e gli interventi di: Fabio Bettoni, «Colfiorito nel territorio montano di Foligno» (pp. 92-101); Paola Tedeschi (archivista, accademica fulginea), «Gli Archivi delle Comunanze Agrarie umbre: l’esempio di Colfiorito» (pp. 101-109); Adriano Ciani (docente di Estimo e Contabilità all’Università di Perugia), «Valore economico totale dei beni e dei servizi ecosistemici degli assetti territoriali e fondiarî collettivi. Una prima analisi teorica» (pp. 110-117); Fabrizio Marinelli (docente di Diritto privato all’Università dell’Aquila), «Strutture proprietarie e identità locali» (pp. 118-125); Pietro Nervi (Presidente del “Centro studi e documentazione degli assetti fondiarî collettivi”, Università degli Studi di Trento), «Assetti fondiarî collettivi: i veri costruttori di ambiente vivo e vitale e di comunità locali vitali e sostenibili» (pp. 126-137).

Da sin.: Fabrizio Marinelli, Adriano Ciani, Paolo Grossi, Pietro Nervi, Fabio Bettoni (in piedi), Paola Tedeschi.

Chiudono e arricchiscono il libro una ricca bibliografia ragionata (a cura di Bettoni e Coccia) e un indice analitico dei nomi di luogo e di persona, rendendo utile la lettura sia al “comunista” più appassionato che allo studioso disposto ad approfondire.

Sul sito della casa editrice il Formichiere sono disponibili la versione cartacea e quella digitale in pdf.    

Bollettino Storico XXXVIII-XLII (2015-2019)

Con la datazione aprile 2021, è uscito dalla tipografia della Dimensione Grafica (Spello-Foligno) il nuovo Bollettino Storico della Città di Foligno; reca i numeri 38-42 (ISSN: 1121-6425), per gli anni 2015-2019, consta di 834 pp.; la copertina mostra un Anello di Jacopa Trinci, conservato nel Museo Nazionale di Villa Guinigi in Lucca. Jacopa era figlia di Ugolino (III) di Trincia Trinci, quarta consorte di Paolo Guinigi, signore di Lucca, si maritò nel 1420 e morì nel 1422. Anche questo volume fruisce degli imprescindibili sostegni della Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno e del Ministero della Cultura (MiC).

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La copertina del nuovo numero del Bollettino Storico

Il 6 aprile 2021, il “Bollettino” è stato inserito nell’Elenco delle Riviste rilevanti ai fini dell’Abilitazione Scientifica Nazionale (Asn), stilato dall’Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario (Anvur), per la Classe 11: Scienze Storiche, Filosofiche, Pedagogiche. L’inserimento ha valore retroattivo, e ciò significa che ingloba l’intera serie della rivista dal 1969 ad oggi.

Il libro si apre con una lettera-prefazione di Fabio Bettoni (scaricabile qui in pdf), presidente dell’Accademia, e si articola in varie sezioni: la prima è una miscellanea di saggi che spaziano dal pieno medioevo alla più recente contemporaneità; la seconda sezione concerne importanti giornate di studio su: P. Maffei; G. Lazzaroni; G. Benedetti; e convegni: sul Centenario di Frezzi (1416-2016); sugli Assetti Fondiarî Collettivi, in relazione agli incontri di Colfiorito (2017) con l’allora presidente della Consulta Paolo Grossi. Seguono le sezioni riservate a: schede; restauri; recensioni e segnalazioni; ricordi. In quest’ultima parte si danno rilevanti contributi memorialistici (nell’ordine cronologico dato) sugli Accademici defunti: Luciano Radi; M. Sensi; L. Scaramucci; Leonello Radi; G. Mancini; C. Longo; A. Calistri; e su di un grande Amico del nostro Sodalizio: A. Picuti. 

L’indice completo alla pagina dedicata al nuovo Bollettino in questo sito.

Per questo “Bollettino”, hanno scritto: G. Benazzi, L. Bertoglio, F. Bettoni,  M. Biviglia, S. Bordoni, A. Buoncristiani, P. Buttaro, E. Cecconelli, S. Cerquiglini, D. Cesarini, G. Ciampoltrini, L. Cicioni, N. Ciola, M. Coccia, M. Cresti, J.-B. Delzant, A. De Simone, D. D’Ingecco, R. Fanelli Marini, F. Frezza, M. Gaburri, P. Lai, L. Lalli, E. Laureti, L. Lepri, M. R. Levante, E. Lunghi, A. Mancini, F. Manini, B. Marinelli, S. Maroni, G. Metelli, R. Nesci, S. Nessi, G. Paci, A. Pagliacci, C. R. Petrini, V. Picchiarelli, B. Ricci, F. Romani, M. Roncetti, P. Saviotti, L. Sensi, M. Sensi (†), M. Timio, A. Tini Brunozzi, C. Vernelli, A. Viganò.

30 giugno 2021 – 60° della Seconda Fulginia

30 giugno 2021 BSF 38-42

Il programma del
30 giugno 2021
60° della Seconda Fulginia

Il 2021 è il 262° anno dalla fondazione
della Prima Accademia Fulginia (23 agosto 1759)
e il 60° dalla formazione della Seconda Fulginia
che ha visto la luce il 30 giugno 1961.

Invitiamo tutti i Concittadini a celebrare con noi
questo secondo anniversario

il 30 giugno 2021
in Palazzo Candiotti
alle ore 17,30

Presiede Boris Ulianich,
presidente onorario dell’Accademia

Intervengono gli Accademici
Lucia Bertoglio, Rita Fanelli Marini,
Piero Lai, Attilio Turrioni
a illustrare il nuovo numero del
Bollettino Storico della Città di Foligno

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Bollettino Storico della Città di Foligno, XXXVIII-XLII (2015-2019).

Conclude Fabio Bettoni,
presidente dell’Accademia

Nel corso dell’incontro,
gli Accademici Corrispondenti
Maurizio Coccia, Roberto Nesci, Roberto Segatori
saranno ascritti al Numero dei Cinquanta Ordinari

Fotogallery dell’evento

5 maggio 1821

Napoleone Testata

L’ultimo sabato di Napoleone

Foligno, Museo della Città di Palazzo Trinci, Anonimo (sec. XIX), Ritratto di Napoleone.

Se non fruirono di altri canali informativi, i Folignati (quelli leggenti, ovviamente) seppero soltanto il 12 giugno del 1821 che lo stato di salute di Napoleone Bonaparte non era buono, quando lo appresero dalle colonne della Gazzetta Universale (n. 24), pubblicata in Fuligno dalla Tipografia di Giovanni Tomassini stampatore vescovile e pubblico. I lettori ebbero notizie sull’Uom Fatale fino al 28 di agosto; la nuova della morte, avvenuta il 5 maggio, la conobbero il 24 luglio.

     Le basi informative citate dalla Gazzetta Universale furono, fatta eccezione per un dispaccio telegrafico giunto a Londra il 31 maggio (da Batavia/Giacarta via Hampshire, contea quest’ultima sulla costa meridionale della Gran Bretagna), il Courier di Londra che, per primo pubblicò la notizia della morte il 4 luglio; poi The Sun, quindi la Gazzetta della Corte, e ancora il Courier e il Sun, nelle uscite londinesi dei giorni fino al 15 luglio, da cui si trasse la Descrizione della pompa funebre effettuata a Sant’Elena subito dopo la morte di Napoleone; poi il Moniteur e il Journal des Debats di Parigi; nonché il Morning Post, Londra, 5 luglio 1821, dal quale si stralciava un lungo passo (Gazzetta Universale n. 33 del 14 agosto 1821) che mostra l’implicita adesione della Gazzetta ad una certa visione della vita, dell’operato e della dipartita di Napoleone. A commento della fine solitaria di quel “mago” che fu il Còrso, si legge: “Polve è adesso il vincitore superbo: come potrà giubilare il vinto, perché gli sopravvive un’ora, un giorno? Tale è il destino dell’ambizioso, che i più nobili talenti ha impiegato negli usi più criminosi: egli chiude con lenta agonia gli occhi al sonno eterno, senza che in quell’ora tremenda gli rimanga, quasi un amico che gli dica l’ultimo vale…!”

     Lo sconosciuto redattore della Gazzetta Universale non dovette leggere direttamente le testate di cui sopra. Lo si evince da due brani che riporteremo più avanti (Parigi 7 luglio; Sant’Elena 7 maggio), tirati fuori parola per parola dalla Gazzetta Piemontese la quale per prima ne aveva dato conto alla Penisola (n. 84, sabato 14 luglio); e che troviamo ora riprodotti nel bellissimo libro di Vincenzo Criscuolo, Ei fu. La morte di Napoleone (Bologna, il Mulino, 2021, p. 82). Gazzetta, la Piemontese, séguita a ruota dalla Gazzetta di Milano (n. 187, 16 luglio), dalla Gazzetta di Firenze (n. 86, 19 luglio), dal Giornale del Regno delle Due Sicilie di Napoli (108, 27 luglio). Escludendo, per evidenti motivi di cronologia, quest’ultimo foglio, la Gazzetta folignate potrebbe aver preso i passi citati dalla testata più prossima, quella fiorentina, ammettendo, ovviamente, che quest’ultima si fosse rifatta pari pari alla consorella Piemontese.

Indiscutibile il sentimento dell’anonimo lettore della “Gazzetta di Firenze” del 19 luglio 1821 sulla notizia della morte di Napoleone Bonaparte.

    Se i Folignati fossero rimasti attòniti (per dirla alla Manzoni) dinnanzi alla notizia mortuaria non sappiamo; ignoriamo, altresì, quali fossero state via via le reazioni degli Accademici Fulginei. Eppure, durante gli anni nei quali Foligno (come l’intero Stato pontificio) orbitò nel Napoleonico Impero (1809-14), di Accademici filofrancesi ve ne furono, e, pure, tra quelli più autorevoli. Si trattò di mero opportunismo, utile a tutelare i propri interessi? O vi fu anche l’adesione ad un movimento reale che, nonostante contraddizioni infinite e terribili, sembrava volgere verso il trionfo della modernità?

Del resto non è priva di fondamento l’asserzione di Victor Hugo secondo il quale il Grande Vinto a Roma ha disgregato la teocrazia, in Russia l’autocrazia, in Germania la feudalità, in Inghilterra l’aristocrazia, in Spagna l’Inquisizione. Tutte istituzioni che grazie a lui adesso mandano un suono fesso. Ecco i servigi che ci ha reso. La storia ne terrà conto. Molto gli sarà perdonato perché molto ha distrutto (da Ernesto Ferrero, Napoleone in venti parole, Torino, Einaudi, 2021, p. 255).    

Gli accademici Fulginei fedeli all’Impero furono don Giustiniano Poggi, ecclesiastico eminentissimo e dottore in utroque iure; don Antonio Bernardini, osannato cultore delle Scienze Matematiche e Fisiche; don Antonio Marcelli, teologo e storico della Chiesa, la cui valenza di “dottissimo” è giunta fino a noi. Dei tre, il solo vivente nel 1821 era ormai il Marcelli. Tra gli Accademici secolari, “attaccatissimi” all’Impero erano stati (citandoli secondo l’anzianità accademica) il patrizio Mariano Casavecchia, il patrizio e marchese Giuseppe Barugi, i cittadini Francesco Pizzoni artista poliedrico e titolare della omonima Casa Mercantile, Giuseppe Filippini uomo di legge, Filippo Cappellini delicato poeta (votato, nel 1831, ad immolarsi per la Libertà e la Repubblica). Il “linceo”, astrofisico, don Feliciano Scarpellini (nipote del celebre Giuseppe Piermarini), accademico Fulgineo dal 1816 (quando il Còrso stava ormai in Sant’Elena), aveva fatto in tempo ad assidersi sulle scranne del Corpo Legislativo dell’Impero e a ricevere (1805) una medaglia con l’iscrizione Napoleo Francorum Imperator Italiae Rex Feliciano Scarpellini. Tutti viventi, tranne il Poggi, nell’ultimo sabato di Napoleone in vita.

La prima pagina del catalogo inserito da Tomassini in fondo ai libri stampati nel 1821.

Tra i viventi, non figurava più neppure il “gazzettiere” Giovanni Tomassini. Ancora in vita alla data del 18 settembre 1818, quando aveva acquistato una bottega con magazzini annessi e stanze superiori al Trivio, era già defunto il 10 aprile 1820, giorno in cui suo figlio Francesco Saverio comperava la casa al n. 12 di piazza del Grano, che sarebbe diventata la nuova sede della tipografia. E proprio da qui, nel 1821, usciva il primo catalogo delle Opere vendibili nella stamperia di Gio. Tomassini di Fuligno. Ormai diventata Casa Editrice, la Tomassini sarebbe rimasta in auge per molti lustri ancora; come la Gazzetta Universale. Il periodico, iniziato nel 1776 sotto la Ragione tipografica Pompeo Campana, gerenti la figlia Maria e il di lei marito Andrea Sgariglia di Assisi, negli anni 1783-88 passava nella Città Serafica per i tipi di Ottavio Sgariglia loro figlio; quindi di nuovo in Foligno dal 1799 al 1810, per i tipi di Giovanni Tomassini, cognato di Ottavio avendone sposata la sorella Rosa Sgariglia. Sospesa negli anni napoleonici 1810-14, essendo state soppresse le testate locali ed essendo stata centralizzata l’informazione nel dipartimentale Giornale del Trasimeno, il 18 maggio 1814 tornava in luce per i tipi di Giovanni Tomassini; il 31 dicembre 1871, la chiusura definitiva, quando ormai da molti anni era passata nelle mani di Domenico Pacelli Tomassini, marito di Maria Teresa di di Francesco Saverio di Giovanni Tomassini. Un tipografo-editore quest’ultimo, il quale, tradizionalista quanti altri mai, veleggiò tra Rivoluzione e Restaurazione.

fb e rt

Indice dell’articolo

  1. Attònita / al nunzio la terra sta
  2. L’Accademia Fulginia per Napoleone
  3. Giovanni Tomassini, un tipografo tra Rivoluzione e Restaurazione

1861 – 17 marzo – 2021

17 marzo testata

160° dell’Unità d’Italia

A Foligno, fu grandissimo il tributo alla Unità e Libertà dell’Italia, tributo di sangue, di carcere e di militanza di tanti Uomini e di alcune Donne di provata fede patriottica. Basti ricordare Cesare Agostini, Colomba Antonietti, Francesco Benaducci. Lo si legge nella bellissima sintesi storica (scaricabile qui in pdf) scritta dal professor Giovanni Lazzaroni, il quale, nel 1960-61, era Assessore all’Istruzione e alla Cultura del Comune di Foligno; e come agevolmente si potrà verificare consultando i tre volumetti storici dei quali mostriamo le copertine.

I contenuti dei tre opuscoli, peraltro, sono stati riproposti integralmente nel volume su  Foligno e il Risorgimento (286 pp.) che Fabio Bettoni ha curato per le Edizioni Orfini Numeister e che ha visto la luce nel 2012. In quel libro, insieme ad una pregevole introduzione di Sergio Gentili, allora presidente del Consiglio Comunale e lungimirante committente dell’opera, si leggono contributi dello stesso Bettoni e di Rossana Landi, Elena Laureti, Bruno Marinelli, Annamaria Menichelli, Adriano Serafini, Roberto Tavazzi e Paola Tedeschi: tutti Accademici Fulginei, come Silvia Bosi insostituibile coordinatrice redazionale. Molti concittadini hanno chiesto l’opera alla Biblioteca Comunale e l’hanno gratuitamente ricevuta. Forse la Biblioteca potrà esaudire qualche ulteriore richiesta. 

Foligno, Palazzo comunale. I Padri della Patria effigiati sulla campana maggiore (in “I Palazzi pubblici di Foligno“, a cura di Fabio Bettoni, Perugia, Quattroemme, 2014, pp. 258-260).

8 marzo 2021

Laura Bassi testata
Impresa Fulginia Fondatori

L’Accademia Fulginia
per l’Otto Marzo

Rendiamo omaggio
a tutte le Accademiche della Fulginia,
nel ricordo di

LAURA M. CATERINA BASSI
(1711-1778)

donna votata alle Scienze,
professoressa all’Università di Bologna,
aggregata al nostro Sodalizio nel 1761.

Diploma di aggregazione di Laura Bassi all’Accademia Fulginia (1761). CLICCA SULL’IMMAGINE per visualizzare l’originale custodito dalla Biblioteca dell’Archiginnasio di Bologna nel Fondo documentario Laura Bassi.
Carlo Vandi, Ritratto di Laura Bassi

Per conoscere meglio Laura Bassi: BASSI VERATI, Laura, in Dizionario biografico degli Italiani (vol. 7, 1970); Massimo Kofler, Laura Bassi, in Enciclopedia delle donne;

Per conoscere meglio Laura Bassi: BASSI VERATI, Laura, in Dizionario biografico degli Italiani (vol. 7, 1970); Massimo Kofler, Laura Bassi, in Enciclopedia delle donne;

Francesco Guarino

Francesco Guarino - testata

Il 1° febbraio è morto Francesco Guarino.

Accademico Ordinario della Fulginia dal 2006, nato in Roma nel 1941, folignate d’adozione, nella nostra città, ove ha seguìto l’intero ciclo dei suoi studi, ha trascorso un tratto significativo della propria esistenza in vita. Da molti anni, ormai, risiedeva in Bastia Umbra. Biblioteconomo, paleografo, codicologo e archivista ha sviluppato la propria attività professionale nei ranghi del ministero della Cultura e dei Beni Culturali ultimando la propria carriera quale funzionario responsabile della Sezione di Assisi dell’Archivio di Stato di Perugia. Intellettuale assai versatile, Guarino lascia anche una produzione letteraria e poetica. La raccolta in dialetto folignate L’urellittu de lu pane (1987) è una testimonianza esemplare di questa sua attitudine.

Studioso dotato di raffinate qualità scientifiche, ha collaborato a diverse pubblicazioni collettanee, citeremo tra le altre il saggio su L’Archivio delle Sei chiavi del Comune di Foligno e l’attività giurisdizionale di una magistratura “privilegiata”: i Soprastanti alla Fiera, che figura negli Atti del convegno “Pro tribunali sedentes” , in “Archivi per la Storia”, 1991; nonché al “Bollettino della Deputazione di Storia Patria per l’Umbria”, agli “Atti dell’Accademia Properziana del Subasio-Assisi”, alla rivista “Subasio” della quale è stato vice-direttore editoriale, al “Grande Dizionario di Bevagna”, e ad altre testate periodiche tra le quali il nostro “Bollettino Storico della Città di Foligno”. Qui iniziò la collaborazione nel 1985, con il contributo su di Un inedito manoscritto: la Descrittione della città di Foligno; peraltro, tra gli scritti concernenti il nostro territorio, ci piace segnalare: Acque fluviali e bonifica nella pianura di Foligno durante il 18° secolo, 1985; L’attività di Francesco Sforzini, del 1990; e, nel medesimo anno, l’Inventario degli archivi del Consorzio Idraulico del fiume Topino di Foligno.

Foligno, chiesa di S. Nicolò, Nicolò di Liberatore detto l’Alunno, Incoronazione della Vergine e i santi Antonio abate e Bernardino da Siena (1495). Foto da https://www.iluoghidelsilenzio.it/chiesa-di-san-niccolo-foligno-pg/.

Del 2015 è il prezioso volumetto nel quale prende in esame la Simbologia della bonifica idraulica in un dipinto di Niccolò di Liberatore, con riferimento al particolare paesaggistico che ammiriamo nel dipinto alunnate con l’Incoronazione della Vergine presente nella chiesa di San Niccolò in Foligno. Lo studio, in questo caso, fu pubblicato all’insegna di Cicero Pro Domo Sua-Bastia Umbra, una sigla dietro la quale nascose per un certo periodo l’infaticabile sua attività di promotore culturale.
Per approfondire questo particolare argomento vedi la pagina: Francesco Guarino e l’Incoronazione della Vergine di Nicolò Alunno.

Da tempo, ormai, s’era conclusa un’altra impresa, scientifica ed editoriale, quella legata ad “Archivi in Valle Umbra” (1999-2007), una rivista di studi storici e archivistici di assoluto prestigio che funse da testata dell’Associazione “Venturo Tempori”. Ad essa dedicò un impegno di assoluto rigore scientifico, e per essa, tra i moltissimi saggi, compilò (a. I, n. 2) l’approfondito ed ampio lavoro monografico titolato Nel secondo centenario della nascita di Antonio Rutili Gentili (1799-1999). Anche Rutili Gentili era stato un folignate adottivo come Guarino; e come, benché nata in Bastia Umbra ma di madre originaria di Foligno, lo era stata Colomba Antonietti, cui il nostro Accademico ha dedicato, per la rivista “Subasio” (2011), il contributo Iconografia di Colomba Antonietti (1826-1849): un’erudita, puntuale rassegna delle immagini che hanno immortalato questa tuttora celebrata eroina del Risorgimento nazionale.

A nome di tutti i Fulginei, il Magistero Accademico esprime i sentimenti di cordoglio più solidali alla signora Leonella Lombardoni, sposa di Francesco, alla figlia Silvia, al fratello Marco e alla sorella Chiara.



Foligno, 2 marzo 2021,
in occasione del Trigesimo

Ricordando Lutero

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Recensione di Maurizio Coccia al volume (supplemento n. 17 al Bollettino Storico della Città di Foligno) che raccoglie gli Atti del Convegno di Studi che si tenne in Foligno e in Montefalco nel 2017 durante la VII edizione di Festa di Scienza e di Filosofia.

Pubblicato sul n. 34 del 11 ottobre 2020 (anno 135) della Gazzetta di Foligno (pag. 6).

Il libro “Ricordando Lutero a 500 anni dalla pubblicazione delle Tesi” presenta gli Atti del Convegno di Studi che, a proposito delle “95 Tesi” sulle Indulgenze fatte conoscere nel 1517 dall’agostiniano sassone Martin Luther (1483-1546), si tenne in Foligno e in Montefalco nel 2017 durante la VII edizione di Festa di Scienza e di Filosofia. L’iniziativa fu ideata e coordinata da Boris Ulianich, emerito della Federico II di Napoli e presidente onorario della Fulginia, il quale ha raccolto gli studi in uno dei Supplementi (n. 17) al “Bollettino Storico della Città di Foligno” (ISSN 1121-6425).  

Ricordando Lutero

     In apertura del libro, Lucia Felici, dell’Università di Firenze, illustra il cammino teologico di Luther verso le Tesi dal 1513/14; il motivo, la cosiddetta indulgenza maguntina, che lo spinse ad enunciarle nel ’17; e n’espone i contenuti. Si trattò di una “protesta”: contro gli abusi intorno alle indulgenze, e contro le indulgenze in sé. A sua volta, Franco Buzzi, prefetto dell’Ambrosiana (MI), esamina tre cardini della riflessione teologica di Luther: libertà (evangelica), giustizia (quale dono misericordioso di Dio/Cristo) e croce (Cristo crocifisso/fede salvifica). Specificamente sulla libertà del cristiano scrive Sergio Rostagno, teologo e pastore valdese, il quale verifica la congruenza del pensiero di Luther con due nozioni basilari della teologia cristiana: l’incarnazione della parola di Dio e l’invio dello spirito nel mondo. Questo, che si può considerare il primo segmento degli Atti, si conclude con il contributo della metodista Silvana Nitti, storica del Cristianesimo alla Federico II di Napoli, sul quale torneremo in fine.

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