Gli “otto giorni del Cucugnaio” e la loro eco europea

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Stendhal, Foligno, il carnevale e il cucugnaio

Se ci si domanda che relazione ci sia tra queste parole, l’unica che attira l’attenzione, quanto meno dei folignati, è quella tra Foligno e il cucugnaio. Ma che legame ci sia con il carnevale e soprattutto con Henri Beyle, noto come Stendhal, uno dei maggiori prosatori europei dell’Ottocento, è una curiosità che sarà soddisfatta da chi vorrà tuffarsi nella lettura di questo saggio inedito di Fabio Bettoni il quale, da profondo conoscitore della letteratura francese, ha scoperto il racconto di Stendhal che vi proponiamo in tempo di carnevale, perché la vicenda ivi narrata dall’anonimo gentiluomo italiano fa riferimento al periodo di carnevale di un certo anno.

  1. Stendhal e i Ricordi di un gentiluomo italiano
  2. Stendhal e Foligno
  3. Il carnevale e il cucugnaio

Nell’edizione italiana di Romanzi e racconti (1826-1839) di Stendhal, curata da Carlo Cordié ed edita da Mursia a partire dal 1965, al riguardo del rapporto che lega i termini che abbiamo posto come titolo, in una nota il curatore scrive: La testimonianza di Stendhal non ci sembra sia mai stata ricordata, nemmeno sotto l’interesse della documentazione del turismo locale (p. 805, n. 23).

Dal carnevale 2021 non è più così.

Roberto Tavazzi

Marco Rasilius e La Frottola de’ cento Romiti

Rasilio - Testata
MARCO DA FULIGNO
D[octor] ET P[hilosophus] EXC[ellentissimus]

Fresca di stampa, la nuova pubblicazione del Centro di ricerche Federico Frezzi di Foligno: “La Frottola de’ cento Romiti di Marco Rasilio da Foligno”.

Si tratta dell’ultima impresa editoriale di Elena Laureti, già nota per altre operazioni di recupero di significative opere dell’Umanesimo italiano (primo tra tutti il Quadriregio di Federico Frezzi). L’Autrice, non solo ripropone il testo poetico dell’autore folignate corredato da un apparato di note, a dir poco, enciclopedico, ma offre anche un insieme di interventi di alto profilo scientifico (espressione delle competenze presenti tra i soci dell’Accademia Fulginia) per approfondire l’autore e la sua opera. Il significativo valore culturale dell’opera è ulteriormente accresciuto dalla qualità grafica ed editoriale del libro, frutto della professionalità di Michelangelo Spadoni, cui si deve anche l’inserto inconografico a colori che riproduce 24 tavole di Theatrum sanitatis (manoscritto della Biblioteca Casanatense di Roma).

Il libro è stato presentato il 3 febbraio 2021 presso la Biblioteca Lodovico Jacobilli di Foligno in diretta streaming sul canale Youtube della biblioteca. Con Antonio Nizzi, direttore della Jacobilli, Elena Laureti e Paola Tedeschi.

La recensione dell’opera sul n. 1 (gennaio 2021) di Foligno, bollettino della Pro Foligno, ad opera di Maurizio Coccia, scaricabile qui in pdf.

Maggiorana (Roma, Biblioteca Casanatense, Cod. 4182)

La Frottola de’ cento Romiti, scritta da Marco Rasilius (Foligno, metà sec. XV – t 1508), è una narrazione in versi di un’esperienza soprannaturale, ambientata in un virtuale mondo-altro, cristiano e pagano insieme: un affastellamento di parole italiane, latine, dialettali, di neologismi, accozzaglia di suoni in forma di parole mai udite, elencazioni di nomi di pietre magiche, nomi di piante taumaturgiche, unite dai ritmi dei versi dissimili nel numero delle sillabe: un genere burlesco che si inserisce a pieno nel clima culturale del Rinascimento italiano. L’Autore, che si dichiara poeta, medico, filosofo, compone, oltre a La Frottola de’ cento Romiti, sonetti, egloghe, strambotti, rispetti d’amore, capitoli d’amore, pastorali, epistole. Degni di particolare nota l’Epistola scritta per Elisabetta Gonzaga, vedova di Guidubaldo da Montefeltro e il poemetto intitolato La conversione di santa Maria Maddalena, e La vita di Lazzaro, e di Martha, in ottava rima, historiata; il testo trae ispirazione dalle Sacre Scritture e dai Vangeli apocrifi. Segnalate a nome di Marco l’operetta in latino Ordinationes divini Officij totius anni, edita, e due opere inedite: Lamento o Pianto della Madonna e la commedia Cercina.

Per approfondire la conoscenza di Marco Rasilio un estratto del saggio di Elena Laureti (pp. 23-25) – scaricabile in pdf qui.

Buone feste con nonna Carla e Simone

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La Guerra dei Virus è una fiaba scritta da Carla Barberi Glingler e da Lei stessa illustrata nascondendosi dietro/dentro lo pseudonimo di Kattabei; come si vede, in copertina si dà la datazione editoriale Primavera 2020, ma indica la fase del concepimento, giacché la fiaba è stata stampata dall’Unione Tipografica Folignate nell’Agosto, ed è pervenuta al Magistero Accademico all’inizio di Settembre.

Abbiamo atteso il ciclo festivo a cavallo del 2021 per segnalare la preziosa operina a quanti seguono le nostre iniziative informative, allo scopo di renderla un mezzo per formulare gli Auguri più sinceri a tutti gli Accademici Fulginei e a tutti gli Amici della Fulginia.

Il librino, ottantanove pagine piacevolissime, è dedicato a Simone Glingler, piccolissimo ma pepatissimo nipotino di Carla; è stato ideato (leggendolo si conoscerà lo spunto di partenza) e realizzato nei mesi di marzo ed aprile, in Primavera appunto, ma pensando al 17 settembre giorno in cui il Bimbo è nato. Il volumetto si compone di due parti. Protagonista della prima è la strega Epidemia la quale, con un potente maleficio, scatena la guerra dei Virus contro l’umanità. Protagonista della seconda parte è Simone, fanciullo che esplora la meraviglia del mondo, nel sogno scoprendo l’armonia della natura, nonché l’importanza dell’amore e della speranza in serena condivisione con le creature della terra. Quando i lettori arriveranno alla pagina 56, pagina-anello di congiunzione/distinzione delle due parti, troveranno la chiave di volta della fiaba, l’intimo nòcciolo problematico.  

      Scrittura elegante, quella di Carla, Accademica Corrispondente della Fulginia, donna di elevata cultura classica, a suo tempo Docente di conclamata qualità, oggi presidente onoraria di Archeoclub Foligno; “stile essenziale”, scrive Rita Fanelli Marini in Prefazione, la quale aggiunge, “chiaro e adeguato a un bambino e nello stesso tempo ricco e stimolante per un pubblico adulto”. Raffinata iconòloga qual è, Rita osserva le immagini di Carla-Kattabei, e le vede “volutamente semplici e immediate”: esse, infatti, “sostengono la narrazione che offre vari spunti di riflessione in rapporto alla vita quotidiana, dall’approccio con le prime regole scolastiche che sconvolgono ritmi e abitudini, al tenero rapporto affettivo con gli animali di casa tanto importanti nella socialità di un bambino, alla dimensine del gioco e alla forza del sogno nel quale si realizza ogni magìa, alla forza purificatrice della pioggia che prelude all’apparire di uno spettacolare e nitido arcobaleno”.

     Immagini di Kattabei, si diceva: è la firma d’arte che la versatile Carla utilizza quando scrive “per gioco usando lo pseudonimo coniato nel ricordo sorridente di un farfugliato balbettìo infantile”. Immagini realizzate “con i materiali più improbabili scovati in scatole e astucci dimenticati da decenni, persino le matite da trucco e il gesso per i ritocchi della muratura”. Che tanta fortuna arrida al piccolo Simone e, come vuole la Nonna Carla, “a tutti i bambini che leggeranno”.

Sassovivo. Oltre le carte

Chiostro Abbazia Sassovivo

Il sito sul quale si erge l’abbazia di Sassovivo si sta rivelando un prezioso giacimento archeo-medievale. Si giustifica pertanto il titolo “Oltre le Carte” con il quale si dà conto di tale valenza archeologica in due splendidi volumi (2014 e 2019) dovuti all’arte editoriale di Fabrizio Fabbri Editore in Perugia.

Oltre le carte sta per “insieme ed oltre” le membrane pecudine sulle quali, dal 1023 e in seguito per più secoli, uno stuolo di notai redasse gli atti prodotti in quel di Sassovivo dai Monaldi prima e dai monaci benedettini poi; carte che, nonostante la loro consistenza ancora notevole, si tratta di circa 8 mila pezzi, sono purtuttavia residuali di un patrimonio membranaceo e cartaceo dall’entità numerica ben più rilevante; carte sulle quali studiosi di archivistica, codicologia e paleografia stanno cominciando a lavorare di bel nuovo.

Con ciò affiancando gli archeologi attivati dall’Associazione Amici dell’Abbazia di Sassovivo (Foligno, via Sassovivo n. 2, tel. 0742.340499), sodalizio al quale l’Accademia Fulginia dà piena collaborazione scientifica.

Ricerca archeologica e indagine storica s’intrecciano dunque in un percorso comune: ne sono protagoniste le nostre Accademiche Matelda Albanesi, Lia Barelli, Maria Romana Picuti, Roberta Taddei, le quali operano con un nutrito numero di studiose e studiosi valenti.

Ricordando Lutero

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Recensione di Maurizio Coccia al volume (supplemento n. 17 al Bollettino Storico della Città di Foligno) che raccoglie gli Atti del Convegno di Studi che si tenne in Foligno e in Montefalco nel 2017 durante la VII edizione di Festa di Scienza e di Filosofia.

Pubblicato sul n. 34 del 11 ottobre 2020 (anno 135) della Gazzetta di Foligno (pag. 6).

Il libro “Ricordando Lutero a 500 anni dalla pubblicazione delle Tesi” presenta gli Atti del Convegno di Studi che, a proposito delle “95 Tesi” sulle Indulgenze fatte conoscere nel 1517 dall’agostiniano sassone Martin Luther (1483-1546), si tenne in Foligno e in Montefalco nel 2017 durante la VII edizione di Festa di Scienza e di Filosofia. L’iniziativa fu ideata e coordinata da Boris Ulianich, emerito della Federico II di Napoli e presidente onorario della Fulginia, il quale ha raccolto gli studi in uno dei Supplementi (n. 17) al “Bollettino Storico della Città di Foligno” (ISSN 1121-6425).  

Ricordando Lutero

     In apertura del libro, Lucia Felici, dell’Università di Firenze, illustra il cammino teologico di Luther verso le Tesi dal 1513/14; il motivo, la cosiddetta indulgenza maguntina, che lo spinse ad enunciarle nel ’17; e n’espone i contenuti. Si trattò di una “protesta”: contro gli abusi intorno alle indulgenze, e contro le indulgenze in sé. A sua volta, Franco Buzzi, prefetto dell’Ambrosiana (MI), esamina tre cardini della riflessione teologica di Luther: libertà (evangelica), giustizia (quale dono misericordioso di Dio/Cristo) e croce (Cristo crocifisso/fede salvifica). Specificamente sulla libertà del cristiano scrive Sergio Rostagno, teologo e pastore valdese, il quale verifica la congruenza del pensiero di Luther con due nozioni basilari della teologia cristiana: l’incarnazione della parola di Dio e l’invio dello spirito nel mondo. Questo, che si può considerare il primo segmento degli Atti, si conclude con il contributo della metodista Silvana Nitti, storica del Cristianesimo alla Federico II di Napoli, sul quale torneremo in fine.

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Primi d’Italia… da leggere!

Maccaroni_copertina

L’edizione 2020 dei Primi d’Italia/Festival Nazionale dei Primi Piatti, che doveva tenersi nei giorni 24-27 settembre è stata annullata.

Proponiamo di leggere un bel libro nel quale grani, semole, paste e pastai sono protagonisti a tutto tondo: Maccaroni vermicelli e tagliolini. Paste alimentari a Foligno tra Seicento e Novecento, di cui sono autori i nostri accademici Fabio Bettoni e Bruno Marinelli. Il libro, pubblicato nel 2019, è stato distribuito dall’Editore “Il Formichiere” di Marcello Cingolani, e comincia così:

Che la pasta alimentare fosse conosciuta e consumata in Foligno e dintorni già nel Cinquecento, lo testimoniano tracce documentarie sporadiche ma significative, come il nome, o soprannome, di «maccarone» che portano il padre di Pierdonato di Trevi, il figlio del defunto Pierangelo del villaggio di Fondi tra i monti di Foligno, il nonno di Piergentile di Sebastiano di Bevagna ed il locandiere Simone di Matteo Trabalsochi del villaggio di Valle; la «cocchiara da maccaroni», presente nell’inventario dei beni ereditari di un altro locandiere, Sante alias Guercio di Bernardino, e di quelli del nobile Celio Nuti; e, forse, la «ratta cascio» o «gratta cascio», che figura tra i beni relitti da Lauro Barbati, fratello del celebre poeta Petronio e suocero dell’altrettanto famoso poeta Vincenzo Jacobilli, e tra quelli reperiti in casa del sacerdote Marchesio Orfini. Ed altrettanto familiare doveva essere, quantomeno nella nobile famiglia Rossi, il tipo particolare di pasta nota come «vermicelli», giacché i fratelli Cristiano, Carlo e Francesco Rossi possedevano in comune alcune case e botteghe in Roma nei pressi di piazza del Popolo, due delle quali condotte in locazione proprio da vermicellari.

Il logo della manifestazione folignate

Maccheroni, lasagne e tagliolini figurano nel tariffario dei generi in vendita nelle botteghe dei pizzicagnoli folignati solo nel 1644 (ma non è da escludersi che vi fossero notificazioni precedenti), e, per avere notizia di una prima bottega nostrana in cui la pasta venisse prodotta meccanicamente e posta in vendita, bisogna attendere il 1648. Questo libro vuole fornire un primo approccio d’insieme, e, muovendo appunto dal ’48, si spinge fino agli anni Trenta del Novecento, con ciò attraversando la lunga fase di transizione dalla bottega artigiana, ove produzione e vendita delle paste si combinavano tra loro, alla fabbrica industriale della Ditta Fratelli Pambuffetti della quale facciamo conoscere il profilo al 1938, anno nel quale poteva dirsi concluso il processo di adeguamento alle nuove tecniche produttive e alle relative tecnologie. Duecentonovanta anni di storia filtrati dai profili biografici di una quarantina di pastai, delineati nei contesti famigliari loro, e relativi contorni sociali.

pp. 11-13

Maurizio Cancelli e il Corriere della Sera

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Con le più vive felicitazioni a Maurizio Cancelli, accademico Fulgineo.

Maurizio Cancelli
per il Corriere della Sera, copertina de la Lettura,
supplemento domenicale del Corriere della Sera,
23 agosto 2020.

La copertina del supplemento del Corriere della Sera del 23 agosto 2020

L’umanesimo della natura, di Gianluigi Colin.

Articolo di Gianluigi Colin che descrive il quadro di Maurizio Cancelli.

L’impianto del disegno richiama l’astratta perfezione di un’architettura rinascimentale. Al centro, sopra un tavolo in marmo (lo stesso rappresentato nell’Annunciazione di Leonardo) tre figure geometriche ricche di luci e colori rivelano un simbolico seme: il seme della vita. Maurizio Cancelli (Cancelli di Foligno, Perugia, 1951) è una figura singolare e autonoma nel panorama artistico italiano: pittore e scultore, ma anche operatore culturale (ha trasformato il suo villaggio in un centro d’arte contemporanea e insieme «manifesto»
in difesa della Natura), opera nella convinzione di un rapporto autentico tra arte e vita. I suoi lavori, attingendo dalla grande storia dell’arte e in dialogo con la semplicità agreste del suo borgo abbandonato, affrontano i temi dello spazio come rappresentazione simbolica: architetture silenziose, allegorie dell’assenza e rivelazione di nascoste energie, di una comunità che nell’arte e nella natura trova la ragione d’essere. Maurizio Cancelli dipinge
scorci di una Città ideale, spirituale, appello per un nuovo umanesimo. È come se Cancelli ci invitasse a seguire le parole di Victor Hugo: «Solleva la natura, Dio è sotto».

Pedala Italia, pedala Foligno

Pedala Italia. 20 viaggi in bici per tutti nelle regioni italiane, Portogruaro, Ediciclo Editore, 2020
La copertina della pubblicazione Ediciclo.

All’inizio di luglio, Ediciclo Editore (Portogruaro) ha mandato nelle edicole italiane un tascabile titolato Pedala Italia. 20 viaggi in bici per tutti nelle regioni italiane. L’itinerario n. 12 (pp. 84-89) riguarda lo spazio interregionale Umbria-Lazio ed è intestato a La ciclovia delle Marmore/Da Assisi a Orte – 143,8 km in 5 tappe. Con la tappa n. 1, Assisi – Bevagna 28,6 km  si consigliano due deviazioni: una a Spello e una a Foligno; della nostra città si scrive: “con il Duomo del XII secolo e Palazzo Trinci, dal nome della famiglia che governò la città dal 1310 al 1439 arricchendola di monumenti. Fine giornata a Bevagna” (p. 86). Tutto qui (a parte la datazione errata di 1310 per 1305).

Per le campagne amene. Itinerari cicloturistici nella pianura di Foligno, Spello, Dimensione Grafica Editrice, 2011
La copertina della guida degli itinerari cicloturistici folignati.

Per opportuna (e riteniamo necessaria) integrazione, ci permettiamo di suggerire al ciclopedalatore eventualmente “deviante” la lettura di un altro tascabile: Per le campagne amene. Itinerari cicloturistici nella pianura di Foligno; progettato e scritto da Roberto Tavazzi, con la collaborazione amichevole (in archivio e in biblioteca) di Fabio Bettoni e Bruno Marinelli, il piccolo volume da tasca e da zainetto (151 pp.) è stato stampato da Dimensione Grafica Editrice (Spello) nel 2011. Si è trattato di scelta interessante dell’Amministrazione Comunale di Foligno presieduta dal sindaco Nando Mismetti; una scelta fortemente voluta da Massimiliano Romagnoli, allora vice-sindaco con delega allo Sport. In margine, due notazioni: sembra che il libretto, stampato in centinaia di copie, sia andato “a ruba”; l’Autore e i suoi due Sodàli sono membri autorevoli dell’Accademia Fulginia.