Giovanni Ambrosi, quarto presidente dell’Accademia Fulginia.
Il carattere della persona e del letterato è tracciabile sia, ovviamente, nell’intero impaginato del presente volume del 1965, sia nel primo numero del “Bollettino Storico della Città di Foligno”, dell’Accademia Fulginia di Lettere Scienze e Arti, 1969.
Il titolo dato al volume, Dantis iter in Deum. Con Dante dalla Selva all’Empireo, rivela immediatamente un affaccio evidente sulla cultura medievale, segnatamente bonaventuriana, dell’Itinerarium mentis in Deum, quasi a collegare debitamente due vertici, teologico e letterario, di un orizzonte che li accomuna. Quando Bonaventura morì nel 1274, Dante aveva 9 anni.
L’ansia creativa dell’Ambrosi, che all’occhio della nostra contemporaneità apparirebbe prossima all’alienazione, non si arresta davanti agli scogli giganteschi del travaso da una lingua all’altra, da un parlare primordiale proprio del sublime, all’espressione traslata in una lucida verbalità. La poetica più alta si adagia su una versione di raffinata essenzialità linguistica, capace di immediata sollecitazione.
Bastano anche solo alcuni passi esemplari di queste prerogative gemellari, che rendono chiara la relazione tra due grandezze seppure diversamente strutturate. Alla forma metrica della terzina italica fa eco la sonorità austera del distico elegiaco latino.
Infine, nell’ultimo canto del Paradiso (XXX, 1-21) riecheggia il poema d’amore, di teologia e di mariologia, che ha affascinato il nostro traduttore, ma non solo lui.
Quando, a seguito dei decreti del Concilio Vaticano II, si procedette alla versione italiana del Breviario delle Ore, fu introdotto questo dantesco testo mariano nell’Ufficio di Lettura e di Lodi di Santa Maria in sabato. Fu poi disposto che il nuovo Breviario italiano fosse ritradotto in latino, quale versione ufficiale. Fu allora che il nostro Ambrosi trovò un emulo in Dom Anselmo Lentini, monaco di Montecassino, celebre latinista, al quale si deve la versione, in forma di inno liturgico, tuttora presente nel Breviario e qui, così piace, riproposta:
Giovanni Ambrosi nella Fulginia
Il primo numero del “Bollettino Storico della Città di Foligno”, organo dell’Accademia Fulginia di Lettere Scienze e Arti, fu pubblicato nel 1969, durante il mandato di Giovanni Ambrosi, quarto presidente della Fulginia, dopo otto anni dalla ricostituzione dell’Accademia Fulginia avvenuta il 30 giugno 1961.
Da questo documento di origine risalta chiaramente la presenza e l’operosità dell’Ambrosi in seno alla rinata Accademia. Sua è la Presentazione (pp. 11-14), alla quale segue un suo saggio dal titolo: Profilo storico critico dell’umanista umbro Federico Flavio (pp. 15-34). Negli altri dieci saggi, che compongono il volume, si trova citato da Mario Sensi alla pagina 141, in rimando a un suo scritto sulla battaglia di Plestia.
Inoltre, tra gli Atti dell’Accademia Fulginia dal 30 giugno 1961 al 24 maggio 1969, nelle pagine 151-169, il nome di Ambrosi compare frequentemente e in momenti e compiti eminenti, come nella rievocazione di Augusto de Dominicis con il discorso commemorativo, del quale è riportato l’esordio (p. 167).
Un’ultima parola, non trascurabile, tocca la nota di proprietà del volume, come indice di interna prossimità alla Fulginia da parte della professoressa Elena Laureti, che firma il volume nella seconda pagina di guardia, lei che all’Accademia dedica da tempo la sua assidua presenza e operosità.
Parte Terza
Dante dal 1265 al 2021
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