Parecchio autonome l’una dall’altra, raccontate rapsodicamente, come “dittavano” al momento ricordi spesso riaccesi da qualche lettura, queste storiette sono figlie, come perlopiù accade, di memoria personale e immaginazione: sorelle germane. Così, pagina dopo pagina, vissuto e letterarie suggestioni, vita e letteratura se ne sono contesa la più diretta ascendenza e… assai difficile stabilire il vincitore.
Presentazione degli Atti del Convegno internazionale di studi su “Federico Frezzi e il Quadriregio nel Sesto Centenario della morte“
Il 23-25 febbraio 2017, a Foligno e a Perugia, si è svolto il Convegno internazionale di studi su “Federico Frezzi e il Quadriregio nel Sesto Centenario della morte (1416-2016)“, con l’alto riconoscimento della Medaglia del Presidente della Repubblica. Ulteriori informazioni e approfondimenti sul sito del Convegno.
Il 15 ottobre 2021, alle ore 16 in Palazzo Trinci a Foligno la presentazione ufficiale
Presentano gli Atti del Convegno il professore Marco Grimaldi, Università La Sapienza di Roma, la professoressa Cristina Moro dell’Università di Pisa, il teologo dottor Fausto Sbaffoni OP; presiede Antonio Cocolicchio, Priore provinciale della Provincia Romana di Santa Caterina da Siena; coordinano l’evento i professori Elena Laureti e Daniele Piccini, curatori degli Atti, editi nel 2020, in Ravenna, Longo editore, nella prestigiosa “Memoria del tempo. Collana di testi e studi medievali e rinascimentali diretta da Johannes Bartuschat e Stefano Prandi”.
L’evento rappresenta un punto di approdo non solo per la conoscenza più approfondita criticamente di Federico Frezzi e del suo Quadriregio, nonché per la reale acquisizione storica della Foligno (e dell’Umbria) medievale, ma anche un punto di partenza perché si aprono nuovi e originali spazi di indagine, fino all’obiettivo di giungere a una nuova edizione critica del Quadriregio frezziano, essendo l’ultima datata al 1914. Edizione cui sta lavorando il professore Piccini, direttore scientifico del Convegno e del Centro studi Frezzi.
Di chi è la terra? Incontri a Colfiorito di Foligno (2017)
di Roberto Tavazzi
Con la curatela di Fabio Bettoni (presidente dell’Accademia Fulginia) e i contributi dello stesso Bettoni, di Maurizio Coccia (anch’egli fulgineo) e di Mariella Mariani (segretaria della Comunanza Agraria di Colfiorito), è recentemente uscito per i tipi del Formichiere di Marcello Cingolani il volume che raccoglie gli Atti di due incontri sugli assetti fondiarî collettivi. Organizzati l’8 e il 9 settembre 2017 proprio dalla Comunanza Agraria di Colfiorito di Foligno, essi documentano l’attualità di un tema particolarmente sentito nella montagna folignate, ma non solo.
Vale qui ricordare come l’uso, l’organizzazione, la proprietà delle terre collettive, diffusi in tutto il mondo e radicati molto spesso in una tradizione millenaria, si raccolgano oggi nell’espressione “Assetti fondiarî collettivi”, secondo una concezione giuridica che oltre alle proprietà privata e pubblica tutela quella, appunto, “collettiva”: diritti che da tempo immemorabile una comunità detiene su certi terreni, siano essi pubblici o privati, «un altro modo di possedere», citando una ben nota formulazione di Carlo Cattaneo. Ma il saggio sulle «Reliquie della proprietà collettiva sugli Altipiani Plestini» che Bettoni introduce nel volume «a mo’ di prologo» (pp. 9-41) ispira ora il lettore a considerare i dominî collettivi a Colfiorito – e l’analisi si presta alla trattazione anche di territori più lontani – non più e non solo come fatto giuridico e culturale, piuttosto nella loro dimensione geo-storico-sociale: una manifestazione vivente del comunismo primitivo; la conferma che la terra un tempo, prima dell’individualismo proprietario, apparteneva alla collettività.
Di séguito al prologo, il volume presenta gli Atti dell’incontro di venerdì 8 settembre 2017: una Tavola Rotonda incentrata sull’Andamento delle Associazioni Agrarie del territorio del Comune di Foligno conseguente alla Deliberazione della Giunta Regionale umbra (DGR) n. 1578 del 2015 sulle Associazioni Agrarie e i cui animati contenuti sono raccolti da Coccia sotto il titolo «Una deliberazione contestata, una discussione appassionata»(pp. 43-62). Quindi, a cura di Coccia e Mariani, il convegno di sabato 9 settembre, dedicato a illustrare «Il ruolo delle Comunanze Agrarie del territorio del Comune di Foligno dopo l’evento sismico del settembre 1997», con il coordinamento di Sandro Ciani (già responsabile agli usi civici della Regione Umbria), la moderazione di Paolo Grossi (allora presidente della Corte Costituzionale; autore di opere fondamentali sulla questione) e gli interventi di: Fabio Bettoni, «Colfiorito nel territorio montano di Foligno» (pp. 92-101); Paola Tedeschi (archivista, accademica fulginea), «Gli Archivi delle Comunanze Agrarie umbre: l’esempio di Colfiorito» (pp. 101-109); Adriano Ciani (docente di Estimo e Contabilità all’Università di Perugia), «Valore economico totale dei beni e dei servizi ecosistemici degli assetti territoriali e fondiarî collettivi. Una prima analisi teorica» (pp. 110-117); Fabrizio Marinelli (docente di Diritto privato all’Università dell’Aquila), «Strutture proprietarie e identità locali» (pp. 118-125); Pietro Nervi (Presidente del “Centro studi e documentazione degli assetti fondiarî collettivi”, Università degli Studi di Trento), «Assetti fondiarî collettivi: i veri costruttori di ambiente vivo e vitale e di comunità locali vitali e sostenibili» (pp. 126-137).
Chiudono e arricchiscono il libro una ricca bibliografia ragionata (a cura di Bettoni e Coccia) e un indice analitico dei nomi di luogo e di persona, rendendo utile la lettura sia al “comunista” più appassionato che allo studioso disposto ad approfondire.
l’Associazione italiana degli Insegnanti di Geografia (AIIG), sezione Umbria, la Società Geografica Italiana, l’Associazione Onlus “L’Officina del Fantastico” di Spello, l’Accademia Fulginia, in collaborazione con la Biblioteca Jacobilli di Foligno
presentano una riflessione a più voci su
Mezzo secolo e oltre di paesaggio rurale tra cambiamenti e persistenze – Henri Desplanques e le campagne umbre.
Nell’àmbito della Notte Europea della Geografia 2021, sulla base del volume di recente uscita, Campagne umbre. Le immagini di una civiltà. Il patrimonio iconografico e l’eredità dell’opera di Henri Desplanques, a cura di David Pieroni, con contributi di Bernardino Sperandio e Maurizio Coccia (coedizione Regione Umbria – L’Officina del Fantastico),
gli autori presenteranno il patrimonio iconografico lasciato in eredità dal geografo francese Henri Desplanques alla fototeca dell’Assemblea legislativa della Regione Umbria (296 diapositive scattate tra il 1953 e il ’73 e in parte utilizzate per la celebre opera Campagne umbre, edita nel 1969), a partire dal quale poter leggere cambiamenti e persistenze intercorsi nel paesaggio umbro in oltre mezzo secolo.
Ne discutono: David Pieroni, Bernardino Sperandio, Diego Tordoni Modera: Maurizio Coccia
Tra i molti contributi che Bellomo ha riservato al Divino Poeta, vogliamo segnalare l’edizione della Commedia predisposta per la Einaudi di Torino. Dopo il volume sull’Inferno (2013), aveva iniziato quello sul Purgatorio (2019, postumo, completato da Stefano Carrai). La morte lo ha colto prima di terminare il lavoro di edizione di questo e del Paradiso.
Con l’Accademia Fulginia, il Centro di ricerche Federico Frezzi e l’Associazione Italiana Insegnanti di Geografia, sezione Umbria.
Fresca di stampa, la nuova pubblicazione del Centro di ricerche Federico Frezzi di Foligno: “La Frottola de’ cento Romiti di Marco Rasilio da Foligno”.
Si tratta dell’ultima impresa editoriale di Elena Laureti, già nota per altre operazioni di recupero di significative opere dell’Umanesimo italiano (primo tra tutti il Quadriregio di Federico Frezzi). L’Autrice, non solo ripropone il testo poetico dell’autore folignate corredato da un apparato di note, a dir poco, enciclopedico, ma offre anche un insieme di interventi di alto profilo scientifico (espressione delle competenze presenti tra i soci dell’Accademia Fulginia) per approfondire l’autore e la sua opera. Il significativo valore culturale dell’opera è ulteriormente accresciuto dalla qualità grafica ed editoriale del libro, frutto della professionalità di Michelangelo Spadoni, cui si deve anche l’inserto inconografico a colori che riproduce 24 tavole di Theatrum sanitatis (manoscritto della Biblioteca Casanatense di Roma).
Il libro è stato presentato il 3 febbraio 2021 presso la Biblioteca Lodovico Jacobilli di Foligno in diretta streaming sul canale Youtube della biblioteca. Con Antonio Nizzi, direttore della Jacobilli, Elena Laureti e Paola Tedeschi.
La recensione dell’opera sul n. 1 (gennaio 2021) di Foligno, bollettino della Pro Foligno, ad opera di Maurizio Coccia, scaricabile qui in pdf.
La Frottola de’ cento Romiti, scritta da Marco Rasilius (Foligno, metà sec. XV – t 1508), è una narrazione in versi di un’esperienza soprannaturale, ambientata in un virtuale mondo-altro, cristiano e pagano insieme: un affastellamento di parole italiane, latine, dialettali, di neologismi, accozzaglia di suoni in forma di parole mai udite, elencazioni di nomi di pietre magiche, nomi di piante taumaturgiche, unite dai ritmi dei versi dissimili nel numero delle sillabe: un genere burlesco che si inserisce a pieno nel clima culturale del Rinascimento italiano. L’Autore, che si dichiara poeta, medico, filosofo, compone, oltre a La Frottola de’ cento Romiti, sonetti, egloghe, strambotti, rispetti d’amore, capitoli d’amore, pastorali, epistole. Degni di particolare nota l’Epistola scritta per Elisabetta Gonzaga, vedova di Guidubaldo da Montefeltro e il poemetto intitolato La conversione di santa Maria Maddalena, e La vita di Lazzaro, e di Martha, in ottava rima, historiata; il testo trae ispirazione dalle Sacre Scritture e dai Vangeli apocrifi. Segnalate a nome di Marco l’operetta in latino Ordinationes divini Officij totius anni, edita, e due opere inedite: Lamento o Pianto della Madonna e la commedia Cercina.
Per approfondire la conoscenza di Marco Rasilio un estratto del saggio di Elena Laureti (pp. 23-25) – scaricabile in pdf qui.
La Guerra dei Virus è una fiaba scritta da Carla Barberi Glingler e da Lei stessa illustrata nascondendosi dietro/dentro lo pseudonimo di Kattabei; come si vede, in copertina si dà la datazione editoriale Primavera 2020, ma indica la fase del concepimento, giacché la fiaba è stata stampata dall’Unione Tipografica Folignate nell’Agosto, ed è pervenuta al Magistero Accademico all’inizio di Settembre.
Abbiamo atteso il ciclo festivo a cavallo del 2021 per segnalare la preziosa operina a quanti seguono le nostre iniziative informative, allo scopo di renderla un mezzo per formulare gli Auguri più sinceri a tutti gli Accademici Fulginei e a tutti gli Amici della Fulginia.
Il librino, ottantanove pagine piacevolissime, è dedicato a Simone Glingler, piccolissimo ma pepatissimo nipotino di Carla; è stato ideato (leggendolo si conoscerà lo spunto di partenza) e realizzato nei mesi di marzo ed aprile, in Primavera appunto, ma pensando al 17 settembre giorno in cui il Bimbo è nato. Il volumetto si compone di due parti. Protagonista della prima è la strega Epidemia la quale, con un potente maleficio, scatena la guerra dei Virus contro l’umanità. Protagonista della seconda parte è Simone, fanciullo che esplora la meraviglia del mondo, nel sogno scoprendo l’armonia della natura, nonché l’importanza dell’amore e della speranza in serena condivisione con le creature della terra. Quando i lettori arriveranno alla pagina 56, pagina-anello di congiunzione/distinzione delle due parti, troveranno la chiave di volta della fiaba, l’intimo nòcciolo problematico.
Scrittura elegante, quella di Carla, Accademica Corrispondente della Fulginia, donna di elevata cultura classica, a suo tempo Docente di conclamata qualità, oggi presidente onoraria di Archeoclub Foligno; “stile essenziale”, scrive Rita Fanelli Marini in Prefazione, la quale aggiunge, “chiaro e adeguato a un bambino e nello stesso tempo ricco e stimolante per un pubblico adulto”. Raffinata iconòloga qual è, Rita osserva le immagini di Carla-Kattabei, e le vede “volutamente semplici e immediate”: esse, infatti, “sostengono la narrazione che offre vari spunti di riflessione in rapporto alla vita quotidiana, dall’approccio con le prime regole scolastiche che sconvolgono ritmi e abitudini, al tenero rapporto affettivo con gli animali di casa tanto importanti nella socialità di un bambino, alla dimensine del gioco e alla forza del sogno nel quale si realizza ogni magìa, alla forza purificatrice della pioggia che prelude all’apparire di uno spettacolare e nitido arcobaleno”.
Immagini di Kattabei, si diceva: è la firma d’arte che la versatile Carla utilizza quando scrive “per gioco usando lo pseudonimo coniato nel ricordo sorridente di un farfugliato balbettìo infantile”. Immagini realizzate “con i materiali più improbabili scovati in scatole e astucci dimenticati da decenni, persino le matite da trucco e il gesso per i ritocchi della muratura”. Che tanta fortuna arrida al piccolo Simone e, come vuole la Nonna Carla, “a tutti i bambini che leggeranno”.
Il sito sul quale si erge l’abbazia di Sassovivo si sta rivelando un prezioso giacimento archeo-medievale. Si giustifica pertanto il titolo “Oltre le Carte” con il quale si dà conto di tale valenza archeologica in due splendidi volumi (2014 e 2019) dovuti all’arte editoriale di Fabrizio Fabbri Editore in Perugia.
Oltre le carte sta per “insieme ed oltre” le membrane pecudine sulle quali, dal 1023 e in seguito per più secoli, uno stuolo di notai redasse gli atti prodotti in quel di Sassovivo dai Monaldi prima e dai monaci benedettini poi; carte che, nonostante la loro consistenza ancora notevole, si tratta di circa 8 mila pezzi, sono purtuttavia residuali di un patrimonio membranaceo e cartaceo dall’entità numerica ben più rilevante; carte sulle quali studiosi di archivistica, codicologia e paleografia stanno cominciando a lavorare di bel nuovo.
Con ciò affiancando gli archeologi attivati dall’Associazione Amici dell’Abbazia di Sassovivo (Foligno, via Sassovivo n. 2, tel. 0742.340499), sodalizio al quale l’Accademia Fulginia dà piena collaborazione scientifica.
Ricerca archeologica e indagine storica s’intrecciano dunque in un percorso comune: ne sono protagoniste le nostre AccademicheMatelda Albanesi, Lia Barelli, Maria Romana Picuti, Roberta Taddei, le quali operano con un nutrito numero di studiose e studiosi valenti.
This website uses cookies to improve your experience. We'll assume you're ok with this, but you can opt-out if you wish. Cookie settingsACCEPT
Privacy & Cookies Policy
Privacy Overview
This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these cookies, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are essential for the working of basic functionalities of the website. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. These cookies will be stored in your browser only with your consent. You also have the option to opt-out of these cookies. But opting out of some of these cookies may have an effect on your browsing experience.
Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. This category only includes cookies that ensures basic functionalities and security features of the website. These cookies do not store any personal information.
Any cookies that may not be particularly necessary for the website to function and is used specifically to collect user personal data via analytics, ads, other embedded contents are termed as non-necessary cookies. It is mandatory to procure user consent prior to running these cookies on your website.