Bollettino storico della città di Foligno (ISSN 1121-6425)
La ripristinata Accademia Fulginia poneva
“alla base dei suoi compiti quello della compilazione di una organica e completa Storia di Foligno”.
(Art.1 dello Statuto del 1963, in BSCF V (1981), p. 305).
Quando, nel 1969, fu pubblicato il primo numero del Bollettino storico della città di Foligno (BSCF), il presidente dell’epoca, Giovanni Ambrosi, nella presentazione, precisò che tale pubblicazione
“non pretende neppure di essere un iniziale contributo alla storia di Foligno, […] tuttavia vorrebbe avere un suo particolare valore quale espressione più precisa e diretta di buona volontà verso l’ardua meta lontana propostasi dalla rinnovata Accademia Fulginia“.
(BSCF I (1969), p. 13).
In realtà questa pubblicazione è diventata
“un veicolo fondamentale per la diffusione delle conoscenze storiche e per la crescita culturale di un ambiente ben più vasto di quella strettamente locale. […] Con il v. II (1978) iniziò la sequenza ininterrotta della rivista. Il v. X (1986) riporta l’Indice sistematico e per autore dei primi dieci volumi del “BSCF” (pp. 526-535); a cui è seguito a cura di Rossana Landi, “Bollettino storico della città di Foligno. Indici (Volumi l-XXI)”, v. che forma il XXII (1998) del “BSCF”. Bernardino Lattanzi è stato responsabile della rivista per i vv. II e III, con l ‘autorizzazione del Tribunale di Perugia (11.IV.1980) ne è diventato responsabile Nazzareno Mancini (dal v. IV, 1980); dal v. XVI (1992), il “BSCF” ha lo ISSN: 1121-6425. Nel 1991, con la pubblicazione dei “Frammenti storici di Michele Faloci Pulignani”, iniziava la serie dei “Supplementi al Bollettino storico della città di Foligno”. Con il v. XIX (1995) cominciava una rassegna dei Principali avvenimenti culturali, a cura di Rossana Landi. Nel v. XX-XXI (1996-1997), veniva pubblicato l’elenco degli Enti ai quali viene inviato il Bollettino storico di Foligno (pp. 920-925)”.
(F. Bettoni, Bernardino Lattanzi, in BSCF XXXV-XXXVI (2012-2013), p. 620).
Dal 2012 ne è direttore responsabile Giovanni Bosi.