Non portano mai la firma dell’autore, ma i lettori che nei decenni finali del secolo scorso, prima dell’avvento di internet e del navigatore, erano abituati a preparare il viaggio di scoperta dell’Italia con la lettura degli itinerari contenuti nella Guida rapida d’Italia del Touring Club, potevano riconoscere nelle introduzioni a Città, luoghi, regioni uno stile evocativo unico: era quello di Lorenzo Camusso, come leggevasi in minutissimo carattere nella pagina delle responsabilità. Penna sublime dell’odeporica italiana ed europea, valdarnese per nascita (Montevarchi, 1923), milanese di adozione, storico dell’arte, collaboratore di Adriano Olivetti, padre della sindacalista Susanna, direttore editoriale di Vallardi e Mondadori, Camusso accompagna sempre il viaggiatore nella rivelazione prima del genius loci e dipoi dei luoghi di interesse della mèta da raggiungere. Le descrizioni delle città non possono pertanto sottrarsi alle curiosità artistico-letterarie, ai miti, alle usanze, alle tradizioni. Così, edizione dopo edizione, per Camusso la Foligno delle Guide rapide è la città della prima edizione della Divina Commedia, «il primo libro stampato in Italia in lingua italiana».
Un topos che il Touring riproporrà immancabilmente per decenni a una schiera sempre più ampia di turisti interni. Ai cólti celebranti il Ghibellin fuggiasco, nel 700esimo della morte, questo primo stretto legame tra Dante e Foligno non dovrebbe parimenti essere oscuro (e certamente non lo è – egli stesso ne fornisce un paio di cenni, pp. 349, 1028 – per l’esimio storico della letteratura Giulio Ferroni, che pure nel suo ultimo e celebrato L’Italia di Dante, un Viaggio nel Paese della Commedia di 1200 pagine e più, sfiora appena la nostra città, pp. 237, 239).
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