Il profilo accademico di Giuseppe Filippini (1778-1852) era e sarebbe stato di alto profilo. Annoverato nell’Albo delle Famiglie Nobbili, di Cittadinanza, ossia secondo Ceto, era un giurisperito (in genere definito “avvocato”) e occupò durante la sua vita attiva le funzioni di segretario del Comune di Foligno. Ciò lo rese un uomo per tutte le stagioni. Aggregato alla Fulginia nel 1809, ne diventava censore nel 1810, diventava membro del Collegio dei XII Viri Accademiae Fulginiae Conservandae nel1815 con il prencipato accademico di Viviano Orfini; nel 1816 assumeva il pro-segretariato del Sodalizio, e il segretariato nel 1830, alla morte di Franceso Pizzoni. Il 9 giugno del 1811, celebrandosi la nascita di Napoleone II, declamava l’elegia d’intonazione vergiliana Per la nascita del re di Roma/Sicelides Musae, paulo maiora canamus
Filippini si occupò della genealogia accademica della Fulginia, almeno così sembrerebbe: adombra questo aspetto Elena Laureti, con una stimolante riflessione Sui legami tra l’Accademia dei Rinvigoriti (1707), la Colonia arcadica Fulginia (1717) e l’Accademia Fulginia (1759), a complemento di B. Pisani, Fulginia. Rime anacreontiche, edizione a cura di E. Laureti, con una nota filologica di A. Turrioni, Foligno, Centro di Ricerche Federico Frezzi, 2010, pp. 169-176; nonché in Una storia a latere della nostra Accademia Fulginia, in “Bollettino Storico della Città di Foligno”, XXXV-XXXVI (2012-2013), alle pp. 164-167.