La vita è l’Arte del Fare
Tutta la sua attività artistica, il suo “fare”, è stata in funzione della difesa del suo villaggio e del territorio della Comunanza Agraria di Cancelli che include i villaggi di Cupoli, Civitella, Vallupo e Cascito ed una superficie fondiaria pubblica e ad uso civico di circa 1.500 ettari. Negli anni Settanta del secolo passato, realizza una serie di mostre legate ad una concezione che definisce “nuova metafisica”, che individua il valore dell’uomo nel sogno di realizzare speranza e bellezza. Nel 1972, espone a Roma in piazza di Spagna presso la galleria “Barcarola” l’opera Ai confini del non voler più vivere, poi acquistata dal grande regista Vittorio De Sica. Nel 1975 – 76, espone in Germania: Euro-Kunstgalerie, Saarbrucken e City Galerie Offenbach an Main Francoforte. Il noto gallerista Robert Lang lo invita a stabilirsi in Germania: in un primo tempo accetta, ma il legame, l’amore per la famiglia e il suo villaggio lo fanno desistere. Nel 1977, su invito del dottore Peter Nichols presidente dell’Associazione della Stampa Estera, e di Jean Neuvecelle giornalista di “France Soir”, nella sede romana in via della Mercede espone una serie di dipinti che esaltano il valore della terra e della pietra, materia pittorica. Intervengono Luciano Lama, segretario della Confederazione Generale Italiana del Lavoro (CGIL), e Luciano Radi ministro per i Rapporti con il Parlamento. Effettuata una successiva mostra al Centro Studi “Ezio Vanoni” di Terni, Maurizio si rende conto che deve iniziare un “nuovo fare”. Ormai le frazioni territoriali della Comunanza Agraria sono in completo abbandono: gli abitanti devono andarsene perché non vi è più economia; così, nel 1980, insieme a Renato Campana e ad Afranio Metelli, promuove una serie di iniziative in difesa dell’ambiente e contro l’abbandono delle terre e del territorio. Parteciparono a queste manifestazioni moltissimi artisti umbri: Umberto Raponi, Colombo Manuelli, Orlando Tisato solo per citarne qualcuno. Ma anche artisti di risonanza internazionale come Anne e Patrick Poirier, Sol Lewit, sempre per limitarmi ad alcuni di loro.
Nel contempo, occorreva “inventare” una nuova economia. Da qui il suo impegno in politica: assessore alla Pubblica Istruzione e Sanità nel Comune di Foligno. Il 25 giugno 1983, apre “La Locanda dei Due Apostoli”, ove si propongono soltanto pietanze legate ai prodotti del territorio: funghi, tartufi, erbe spontanee: una sfida. Cancelli può farlo perché durante gli anni di studio all’Istituto d’Arte per mantenersi ai corsi fa il cameriere e nel periodo estivo lavora nel rinomato ristorante “La Vecchia Pineta” di Ostia. Molti folignati rimangono perplessi: “Sei matto ad andare a mangiare lassù? ti fa mangiare ortiche, vitalbe, strigoli, serpullo!”. Testardamente, il ristorante prese piede ed oggi ancora accoglie gli Amici che condividono la “resistenza” di Maurizio. Il quale ha continuato testardamente a lavorare sul “fare arte”: “Quello è matto: alle due di notte è ancora lì a sporcarsi di colori”. La sua ricerca si volge all’architettura e alle modalità con le quali la luce filtra dalle aperture, è lo studio e la ricerca dell’Umanesimo, il Quattrocento. Nel 1989, espone una serie di opere “Architettura tra Memorie e Utopia”, mostra patrocinata dall’assessore alla Cultura del Comune di Perugia professore Roberto Abbondanza con un intervento critico del professore Mariano Apa. La sua ricerca continua con varie mostre negli anni Novanta. Nel 1995, la Galleria “Pio Monti” di Roma gli commissiona una mostra in cui una intera parete è “invasa” con una sua opera di architetture geometriche ispirate dalle chiese gemelle di piazza del Popolo. Sulle pareti rovescia, con geometrie e fasci cromatici, luce: come avviene nelle architetture del Quattrocento. Architetture utopiche e nuove speranze, concetti già espressi nelle opere esposte da Giancarlo Politi l’editore di “Flash Art” nella mostra del 1993, “Trevi ex Vero”, al Flash Art Museum di Trevi.
Nel 1996 insieme all’artista Marco Nereo Rotelli apre la vera “battaglia” in difesa dell’ambiente che coinvolge oltre al territorio della Comunanza Agraria di Cancelli anche le frazioni limitrofe.
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